“Gli Sguardi da Vivere” – gli occhi sono davvero lo specchio dell’anima?

Ieri 14 gennaio, si è svolto nella Chiesa di San Raffaele Arcangelo il 2° incontro sul Vangelo dell’anno. Questa volta la nostra attenzione si è spostata sullo sguardo… E quali sono gli sguardi da vivere? Abbiamo cercato di scoprirlo con il prezioso aiuto di Stefania Lecce, consacrata della Tenda del Magnificat e counsellor, che ci ha condotto in un viaggio nell’anima attraverso i nostri occhi e la Parola.

L’occhio è l’indicatore del nostro stato di salute interiore e no… non parliamo solo del nostro fegato, ma anche e soprattutto del nostro cuore e del nostro spirito. Potrà sembrare strano, ma gli occhi ci raccontano molto, sono indice della nostra identità. E a ben pensarci, ci fa riflettere Stefania, “ gli occhi, insieme alle mani, sono le parti del nostro corpo che sono sempre esposte all’altro”. Ed ecco che, lo sguardo diventa veicolo di emozioni e di relazioni, ti  identifica e ti scruta.

Vediamo insieme una carrellata di fotografie. All’apparenza ci sembrano simili, sono dei volti. Poi le riguardiamo e ci accorgiamo che è lo sguardo il punto centrale, che dà al volto la sua connotazione e , quindi, in quei volti vediamo persone tristi, felici, innamorate, deluse; volti privi di sguardo e di identità e sguardi pieni di amore e speranza.

E allora sta qui la provocazione più grande… “Qual è lo sguardo che vogliamo avere del mondo?”

E’ lo sguardo invidioso e il volto abbattuto di Caino che, presentati i suoi doni al Signore, si vede preferire quelli del fratello Abele, oppure del giovane ricco, che facendosi scuro in volto, se ne va rattristato, quando Gesù gli chiede di lasciare tutto e seguirlo…

preferiamo lo sguardo profondo di Gesù, che non si ferma all’apparenza, ma scava nel cuore di ciascuno; uno sguardo particolare, che rende tutti partecipi e offre amore, uno sguardo che ci spinge al cambiamento vero, all’impegno concreto e all’azione. Lo stesso sguardo che Gli fa affermare che la vedova ha gettato nel tesoro del Tempio “…tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere” (Mc. 12, 44)

E allora che vogliamo fare? Guardiamoci dritti negli occhi e lasciamo parlare i nostri cuori!

“ Non si vede bene che con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi” (Antoine de Saint-Exupéry, “Il piccolo principe”)