Messaggio di Pasqua del Vescovo Schillaci

Cari fratelli e sorelle nel Signore, presbiteri, diaconi, religiose, religiosi, fedeli tutti, senza dimenticare i bambini, i ragazzi e i giovani ma anche gli anziani, soprattutto i malati e tutti i sofferenti, della nostra Chiesa che è in Lamezia Terme, ci siamo messi in cammino con la quaresima verso la luce Pasquale di Cristo morto e risorto. Siamo consapevoli che non c’è risurrezione di Cristo senza la sua passione e la sua morte, ma passione e morte sono privi di senso senza la luce della risurrezione di nostro Signore. La celebrazione della Pasqua è per noi il centro di tutto l’anno liturgico; è il cuore della nostra fede! A questo centro e a questo cuore desideriamo far riferimento con tutto noi stessi per alimentare le gioie e le speranze, ma anche per alleviare le angosce e le tribolazioni, le une e le altre, che non smettono di accompagnare l’intero l’arco della nostra esistenza temporale”.

“Il tempo che stiamo vivendo, forse, non ci consente di manifestare, come vorremmo e come siamo soliti, la gioia della Pasqua con le nostre storiche e belle tradizioni, con cui la fede del popolo nel corso dei tempi ha cercato di intuire ed entrare nel mistero della consegna del Figlio di Dio all’umanità intera. Purtroppo – aggiunge nella sua riflessione – anche alcuni momenti conviviali e fraterni che accompagnano il giorno della festa verranno meno, ma tutto questo non ci impedisce di vivere al meglio questo evento così fondamentale e decisivo per la nostra esistenza cristiana come discepoli del Signore. Da parte di ciascuno di noi non mancherà creatività, passione, coinvolgimento, per esprimere nelle nostre comunità parrocchiali, ma anche nelle nostre case, nelle comunità e nei gruppi ecclesiali, la gioia calda e accogliente che scaturisce dalla risurrezione di Cristo che riempie il cuore e la vita di significato pieno, vero, profondo, antico e sempre nuovo”.

“La nostra esistenza – riflette ancora – nella sua interezza e integralità sia sempre più permeata dalla vitalità inesauribile della Pasqua che è l’avvenimento cristiano per eccellenza: perché la natura, il mondo, l’uomo, la storia, accolti, pensati, compresi e amati, alla luce del Signore Risorto manifestino tutto il loro prorompente dinamismo e la loro pienezza di senso. “È vero che molte volte sembra che Dio non esista: vediamo ingiustizie, cattiverie, indifferenze e crudeltà che non diminuiscono. Però è altrettanto certo che nel mezzo dell’oscurità comincia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo, che presto o tardi produce un frutto. In un campo spianato torna ad apparire la vita, ostinata e invincibile. Ci saranno molte cose brutte, tuttavia il bene tende sempre a ritornare a sbocciare ed a diffondersi. Ogni giorno nel mondo rinasce la bellezza, che risuscita trasformata attraverso i drammi della storia” (Papa Francesco, Evangelii gaudium, 276)”.

“La nostra fede nel Cristo morto e risorto ci permette di scorgere il bene dove sembra esserci solo malvagità e cattiveria, di vedere la luce dove, invece, ogni cosa ci appare avvolta e pervasa di tenebre e buio. Proviamo, da uomini e donne di fede, a non perdere mai la fiducia e la speranza su ogni realtà, situazione, persona, evento, che ci circonda, ci attraversa, ci riguarda. Proviamo a contemplare, in questo tempo strano, difficile, complesso, Cristo redentore dell’uomo, cuore del cosmo e della storia. Da buoni discepoli lasciamoci interpellare, e quindi anche mettere in questione, dalla sua parola. Ascoltiamola con cuore aperto, sincero, disponibile; e alla luce della Parola osiamo coinvolgerci di più, non solo per meglio capire la realtà del nostro tempo, ma soprattutto per servire questa realtà con maggiore compassione, chinandoci, facendone parte e prendendocene veramente cura. Lasciamoci raggiungere ed inquietare dal Vangelo perché nessuno di noi smarrisca l’essenziale, ciò che veramente conta nella nostra vita: Dio, la sua natura, il suo mistero, il suo smisurato amore per ogni uomo e ogni donna, per il creato, per ogni essere vivente, per tutti, soprattutto per gli ultimi, per gli scartati e i dimenticati che oggi non contano proprio niente”.

“Papa Francesco nella sua lettera su San Giuseppe, Patris corde, ci consegna un bell’esempio per la nostra vita di credenti e discepoli del Signore: “La Felicità di Giuseppe non è nella logica del sacrificio di sé, ma del dono di sé. Non si percepisce mai in quest’uomo frustrazione, ma solo fiducia. Il suo persistente silenzio non contempla lamentele ma sempre gesti concreti di fiducia. Il mondo ha bisogno di padri, rifiuta i padroni, rifiuta cioè chi vuole usare il possesso dell’altro per riempiere il proprio vuoto; rifiuta coloro che confondono autorità con autoritarismo, servizio con servilismo, confronto con oppressione, carità con assistenzialismo, forza con distruzione. Ogni vera vocazione nasce dal dono sé, che è la maturazione del semplice sacrificio”. Alla luce di San Giuseppe, quest’uomo giusto, umile, obbediente, discreto, tenero, ma anche forte, coraggioso e concreto, è nostro desiderio vivere la Pasqua del Signore con quella carità che fa di noi dei testimoni credibili, audaci e speranzosi, capaci di aiutare gli altri, con spirito autenticamente fraterno, a crescere in umanità e dignità, specialmente i più piccoli, i più bisognosi e i più poveri di ogni condizione. Il Signore Risorto ci conceda, pertanto, sempre più di essere suoi infaticabili testimoni; di essere lievito, sale e luce in questo nostro tempo, difficile e problematico, con e per tutti gli uomini di buona volontà che incontriamo nella nostra amata terra di Calabria, nelle nostre case, nel nostro lavoro, nella nostra vita. La nostra vita profumi sempre più di Vangelo!”.

“Donaci, o Signore della vita, una fede adulta capace di rendere ragione della speranza che abita in noi, incarnando nella nostra esistenza personale e comunitaria il tuo amore puro, disinteressato e gratuito; fa’ di noi, ognuno nella propria condizione di vita, persone capaci di costruire fraternità ovunque e con chiunque; rendici persone che sappiano provare intima e profonda gioia nel vedere crescere e maturare il bene negli altri; manda il tuo Spirito perché sappiamo amare di più e meglio, stimando e incoraggiando ogni persona che fa bene il bene per tutti e ciascuno, soprattutto quando a farlo sono le persone più lontane da noi, per cultura, tradizione o fede religiosa; donaci Signore Risorto il tuo aiuto perché possiamo imparare a camminare insieme, fra di noi e con tutti; rafforza in noi la fiducia e la speranza nel senso di comunità, perché ciascuno sappia incontrare, accogliere, prendersi cura di ogni altro; fa’ di noi degli autentici artigiani di fraternità, dar vita a comunità sempre più aperte, capaci di diffondere la tua bontà Signore, la tua vicinanza, la tua compassione, la tua tenerezza. Per noi e per tutti interceda Maria Madre del Redentore. Ci auguriamo tutti che nella nostra vita risuoni e risplenda sempre di più l’Alleluia pasquale!  Cristo è risorto! Alleluia! È Veramente risorto! Alleluia!”

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La Relazione Educativa




Giornalisti dal cuore vero!

L’iniziativa di pace di quest’anno, “La pace fa notizia!”, vuole aiutare ciascuno di noi a guardare alla realtà che ci circonda con l’occhio di chi si fa attento ai bisogni e, nel contempo, riesce a scorgere il bene ed il bello laddove esso si manifesta, specie nelle nostre città, senza però dimenticare di rivolgere lo sguardo anche al mondo intero, in una fase così straordinaria. Ispirati dall’iniziativa nazionale, per il mese di gennaio, mese della Pace, l’Azione Cattolica diocesana, diventata una redazione giornalistica, ha pensato di far scendere in campo gli ACRini e farli diventare “Giornalisti dal cuore vero”, ed accogliendo le notizie da tutte le parrocchie della diocesi ha redatto questo giornale diocesano. In questo momento particolare della nostra storia abbiamo veramente bisogno di pace, andando a scoprire e ri-scoprire il bello che ci circonda.




Gentilezza come stile della testimonianza cristiana

Riflessioni a partire dal messaggio di Quaresima di Papa FrancescoCome un faro, a pochi giorni dal mercoledì delle ceneri, è arrivato il messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2021 che ci invita a rinnovare la fede, la speranza e la carità.All’interno di un testo breve e conciso, alcuni atteggiamenti ci aiutano a prepararci a vivere nel migliore dei modi questo tempo così prezioso: la testimonianza e la gentilezza.Sembra paradossale, ma Papa Francesco ci invita ad essere non solo profeti di un tempo nuovo, ma già oggi “testimoni del tempo nuovo”. Questo nostro tempo, che più volte abbiamo descritto come un tempo sospeso in attesa di tempi migliori, è in realtà per noi cristiani il tempo della pienezza, dove già oggi si manifesta la grandezza della salvezza del Signore. Non altri tempi da attendere passivamente, ma testimoni delle meraviglie che già oggi il Signore compie, anche in un momento di prova così dura; una Quaresima nella quale siamo chiamati ogni giorno, da laici, da sposi, genitori, figli, lavoratori, disoccupati, malati, a santificare il Suo nome con la nostra vita e il nostro impegno e contestualmente a scorgere e mostrare, dandone testimonianza, quanto bene già oggi il Signore compie.Se l’atteggiamento della testimonianza deve animare il nostro agire, quello della gentilezza è lo stile attraverso cui realizzarlo: “A volte, per dare speranza, basta essere «una persona gentile, che mette da parte le sue preoccupazioni e le sue urgenze per prestare attenzione, per regalare un sorriso, per dire una parola di stimolo, per rendere possibile uno spazio di ascolto in mezzo a tanta indifferenza» (F.T., 224)”.La gentilezza dinanzi ad una realtà che a volte ci sembra incomprensibile, nella quale è molto più facile reagire con rabbia, aggredendo, mormorando o, ancor peggio, restando indifferenti dinanzi ad un apparente senso di impotenza. Lo stile della gentilezza come categoria dell’essere, come tensione continua a lavorare sulla nostra interiorità e sul nostro sguardo per mantenere limpidi i pozzi da cui attingere l’acqua della nostra convivialità, come tensione a guardare all’altro come dono, ad aiutare ciascuno a rialzare la schiena da uno stato piegato, a tornare alla vita da una morte del cuore, a vivere così, finalmente, una Pasqua autentica.Allora il digiuno, la preghiera e l’elemosina diverranno spazi dove farci raggiungere dalla Parola che possiamo comprendere grazie all’intelligenza del cuore, per fare esperienza di una povertà accettata facendoci poveri con i poveri, liberando “la nostra esistenza da quanto la ingombra, anche dalla saturazione di informazioni – vere o false – e prodotti di consumo, per aprire le porte del nostro cuore a Colui che viene a noi povero di tutto, ma «pieno di grazia e di verità» (Gv 1,14): il Figlio del Dio Salvatore”.

Luca Torcasio, Presidente Azione Cattolica Diocesana




Incontro Presidenti Parrocchiali con Vescovo

Oggi abbiamo avuto una grande gioia! Poter incontrare, con i presidenti parrocchiali, il nostro vescovo Giuseppe.

In questo momento così difficile abbiamo rispettato tutte le normative vigenti e le misure di prevenzione che il Covid ci impone, ma non potevamo rinunciare alla bellezza di questo incontro.

Fortemente voluto dalla nuova presidenza e dall’assistenza unitario, don Maurizio, il vescovo si è dimostrato come sempre paterno nei confronti della nostra associazione e dei presidenti parrocchiali, qualcuno alla prima esperienza, qualcun altro invece più esperto.

Ecco una breve sintesi di quanto è emerso.

Don Maurizio

Salmo 139
Lo sguardo di Dio accompagna l’uomo ancor prima della sua nascita.
Non è però un Dio indagatore, ma una presenza delicata evocatrice della presenza del profeta Elia, che la definisce una brezza leggera.
Lo sguardo amorevole di Dio non si ferma al centro delle nostre città, ma guarda principalmente ai crocicchi delle strade, alle periferie del nostro cuore.
Solo nella misura in cui ci facciamo attraversare da questo sguardo riusciamo a farlo nostro e a realizzare un vero incontro con la Parola.

Luca Torcasio

I presidenti parrocchiali sono coloro i quali devono curare la propria associazione e sono il cuore pulsante dell’associazione.

Interventi dei presidenti.

Vescovo Schillaci

Il cammino concreto di una realtà, partendo dai racconti dei presidenti. Il rischio della fuga è sempre dietro l’angolo, ma dobbiamo imparare a stare nell’oggi e la prima cosa da fare è ascoltare la Parola e metterla in pratica considerando le fatiche dell’uomo di oggi, le paure, le incertezze a cui il tempo che viviamo conduce.
È importante ascoltare anche la parola del Papa, che ci sta guidando attraverso la fede, iniziando dall’Evangeli Gaudium: prendere l’iniziativa, coinvolgere e quindi prendere la Chiesa e portarla in uscita.
Restando chiusi si rischia di ammalarsi di nostalgia: dobbiamo osare il futuro e non ripiegare sul nostro passato.




Incontro di Formazione Regionale – Briatico

Eccoci qua, pronti a ripartire anche a livello Regionale! Si sta svolgendo a Briatico, la giornata di spiritualità regionale! Preghiamo tutti insieme per la nostra associazione e per il forte tempo che stiamo vivendo!

Foto insieme con la diocesi di Reggio Calabria




Prima riunione Consiglio Diocesano triennio 2020-2023

Si è svolta ieri, 25 Settembre la prima riunione del consiglio Diocesano del nuovo triennio 2020-2023.

Arrivata con un po’ di ritardo, causa emergenza Covid e poi successivamente, per i problemi di salute del nostro Vescovo Giuseppe Schillaci, la nomina del presidente Luca Torcasio ha permesso finalmente di poter riunire il nuovo consiglio diocesano.

Successivamente all’incontro con il nostro Vescovo, si sono svolte le operazioni di votazione per l’elezione dei componenti della presidenza.

I Vice Adulti sono:

  • Maurizio Diodato (Parrocchia di San Domenico)
  • Stefania Dramisino (Parrocchia di San Giovanni Battista – Sant’Eufemia)

I Vice Giovani sono:

  • Antonio Puzzonia (Parrocchia della Beata Maria Vergine Addolorata, o semplicemente della Pietà)
  • Daniela Filippis (Parrocchia della Beata Vergine della Neve e delle Grazie di Tiriolo)

I Vice ACR sono:

  • Carmine Mastroianni (Parrocchia di San Raffaele Arcangelo)
  • Sandra Boca (Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo di Vena di Maida)

A tutti loro auguriamo buon cammino e li affidiamo al Signore che possa guidare i loro passi e le loro decisioni per rendere l’Azione Cattolica diocesana sempre più unita in questo momento particolare della nostra storia.




Festa Regionale ACR

L’ACR compie 50 anni!

Non si direbbe vista la giovane età di animatori e dei ragazzi, ma anche l’ACR ha raggiunto mezzo secolo e la festa si terrà nella nostra diocesi, precisamente alla Concattedrale San Benedetto.

LA quota di partecipazione è di 6€ per i tesserati, per chi non ha la tessera è possibile effettuare l’iscrizione aggiungendo una sovraquota per l’assicurazione, per maggiori informazioni inviate una mail a: azionecattolicalameziaterme@gmail.com

Per effettuare il pagamento mediante bonifico (per le parrocchie della diocesi), di seguito tutti i dati:

Azione Cattolica Diocesi di Lamezia Terme

IT 19R 02008 42841 000103163367

Nella Causale specificare la parrocchia.

Di seguito il programma:




Messaggio di Quaresima 2019

QUARESIMA È il tempo di Dio che si intreccia con il nostro. Quasi un tempo di gestazione che favorisce il parto di una vita nuova. È necessaria una conversione che desidero esprimere in 10 punti, una sorta di decalogo per un nuovo umanesimo : 1) Convertire gli occhi e cogliere, nell’altro, l’irradiazione della luce di Dio. 2) Offrire a tutti un sorriso, intriso di dolcezza e di amabilità. 3) Far giungere al prossimo il messaggio: sei prezioso aI miei occhi. Ti voglio bene. 4) Riconoscere le qualità, i talenti e le pagliuzze di positività presenti in ogni persona e manifestarle. 5) Prendere a cuore il disagio, il problema, le sofferenze di una famiglia e sostenerla, incoraggiarla e aiutarla con tutte le forze. 6) Nessuna parola cattiva esca dalla nostra bocca ma far circolare, da cuore a cuore, solo parole buone che edificano. 7) Visitare qualche malato o persona sola, portando loro il dono della tenerezza e l’abbraccio del cuore. 8) Riscoprire la bellezza di congiungere le mani 🙏🏻, ossia della pace della preghiera ma anche del l’intensità di una stretta di mano che esprime la carezza del cuore. 9) Fare esperienza viva della Misericordia di Dio per essere capaci di chiedere perdono o di perdonare al fratello. 10) Imparare a dire GRAZIE. Al Signore, per tutte le Sue Creature. Ad ogni persona, creata a Sua immagine, grazie di esistere.
L’ Assistente unitario,
Don Maurizio Mete




Marcia della Pace – Azione Cattolica Sant’Eufemia

In occasione del mese della Pace, l’Azione Cattolica della parrocchia di San Giovanni Battista ha organizzato, insieme con tutta la comunità parrocchiale, la Marcia della Pace.
A ogni gruppo della parrocchia è stata consegnata una bandiera della pace, sulla quale sono state scritte delle parole, delle frasi, dei disegni che rappresentano la pace vista da ogni gruppo.
Tutte le bandiere sono state cucite insieme e sono state poi portate in processione dalla comunità.
Ecco alcune delle frasi scritte:
-  “La pace è la via giusta”,
-  “La Pace inizia con un sorriso”,
-  “La pace non può regnare tra gli uomini se prima non regna nel cuore di ciascuno di loro”
-  “Una parola che porta la pace è meglio di mille parole vuote”
-  “ Costruite ponti, non muri”
-  “La pace inizia da noi”
- “La pace è tolleranza, amore, rispetto, speranza, passione, perdono, è dire no alla violenza, all’odio e
alla guerra, la pace è la luce del mondo, la pace è aiutare chi è in difficoltà”
– “Pace è uscire abbracciati dal campo, appena finita la partita, dove ci si è scontrati, e menati, da
avversari”
-  “ La pace è una perla preziosa, una volta trovata non la vuoi perdere”

-  “La pace è come un enorme puzzle, si costruisce giorno dopo giorno e ognuno di noi è un pezzetto
fondamentale”
-  “La pace è simile alla speranza, è come un fiore fragile che cerca di sbocciare in mezzo alle pietre
della violenza”;
-  “La pace sono le nostre mani che si uniscono”
-  “La pace è nello sguardo di ogni bambino”
-  “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio”
-  “La pace è un qualcosa che non si vede, non si tocca, non si compra, eppure è il bene più prezioso che
ci sia sulla terra. Ognuno di noi nel nostro piccolo è portatore di pace, apriamo il nostro cuore al
prossimo e la Pace verrà da se”
-  “La pace è vita. Se vogliamo diventare costruttori di pace, dobbiamo iniziare da noi stessi, dal nostro
piccolo, facendo attenzione alle nostre parole, pensieri.”
–  “ La pace è il bene più prezioso che abbiamo”
-  “Quando il potere dell’amore supererà l’amore per il potere si avrà la pace”